venerdì 4 aprile 2014

#BirraioInSalotto (II) Marnate, Belgio: le birre di Extraomnes

Sommelier di vini prima, fine degustatore di birre poi e inflessibile commentatore sui forum brassicoli in Rete... con un curriculum così, Luigi D'Amelio in arte “Schigi” non si sarebbe mai “abbassato” a produrre birre qualsiasi. E, infatti, quando ha deciso di “scendere in campo” e dar vita al birrificio Extraomnes, è subito diventato un punto di riferimento per il settore delle artigianali made in Italy.

Luigi "Schigi" D'Amelio, Teo Musso e Alessio Islaz
Martedì, per il quarto appuntamento “In salotto col birraio” al Baladin Milano, il “birraio dell'anno” (secondo il magazine Fermento Birra) ha fatto sfoggio del proprio travolgente “belgian style” non solo “filosoficamente”, ma birre “alla mano”.

“Amo il “Belgio nuovo”: De Ranke, Taras Boulba, Chouffe... non solo Chimay, insomma. Mi stimolano i birrifici che riescono a reinterpretare la tradizione in chiave più moderna – ha spiegato D'Amelio all'ingresso delle sue creazioni in assaggio in sala - La ZEST occhieggia a quel mondo: con un lievito “saison”, due luppoli, uno d'amaro e uno d'aroma, è una birra che finisce senza zuccheri... tanto che per la sua luppolatura c'è chi la confonde addirittura con una APA”.

“La STRAFF letteralmente significa “punizione” - ha continuato Schigi - Questo perchè è una 9 gradi 'nascosta', nel senso che non ti rendi conto della gradazione, perchè il Plato è basso e resta molto 'asciutta'. Il 'Belgian Saison' di Wyste è un nome di fantasia dato al lievito di Dupont. E' un lievito 'impossibile'... che si attiva solo a certe temperature... ma è come un 'purosangue imbizzarrito'. Quando lavora, anche senza usare spezie, è come se ci siano: a dare tutto l'aroma, in realtà è il lievito. La KERST infine prende nome dal Kerst (Natale) Bier Festival vicino Anversa, dove la birra meno alcolica che trovi ha almeno 9 gradi e quando esci nel parcheggio Babbo Natale lo vedi davvero...”.

Schigi ha parlato anche della sua prediletta, lasciata fuori dalle proposte portate al Baladin. “La BLOND è la mia preferita. Ha 4 gradi e, se a gradazioni più alte più fattori possono 'confondere' un risultato non perfetto, a 4 non puoi permetterti di sbagliare. Il lievito è lo stesso della Triple, ma... è come portare Giuliano Ferrara in un ristorante vegetariano: dopo la seconda carota comincia a scalpitare ('traduzione' edulcorata rispetto all'originale, ndr)! Questo lievito va travasato subito, dopo soli tre giorni di fermentazione”.

E le birre degli altri?

“Io non faccio APA o IPA – ha confidato Schigi - E dopo cotte su cotte di Saison e Triple, quando esco m'ammazzo proprio di Apa e Ipa... birre lontane dal mio stile che amo provare. Adoro la Verguenza del birrificio Menaresta, che altro che Carate Brianza... quando la sorseggi ti sembra di essere a San Diego (e non è per nulla facile da produrre come alcuni potrebbero credere). Adoro poi naturalmente birre 'cerebrali' come le 'Lune' di Baladin”.

Nessun commento:

Posta un commento