giovedì 2 luglio 2015

Ribollite riflessioni semantiche: dalla "falsa" birra artigianale alle feste "della" birra

Periodo un po' intenso. La calura frena un po' il blog. Oggi nessuna BirraNotizia, perdonerete solo qualche ribollita riflessione semantica ispirata dalla temperatura...

Della birra con "artigianale" in etichetta - invece prodotta da un birrificio industriale - sequestrata dai "rangers" nelle Marche (ma perchè poi la Forestale??) s'è molto dibattuto. Al di là del fatto in sè, soprattutto per provare (invano) a definire il termine "artigianale" (improprio, impreciso, approssimativo... ma al momento senza rivali in grado di fare di meglio). La battuta che più m'è piaciuta, fra le tante lette sulla Rete? "Parlare di 'falsa' birra artigianale è come dire di essere andati in vacanza sull'isola che non c'è".


E le "Feste della birra" estive? Il più delle volte feste "con" la birra, semmai... assumendo il fatto che parlare di festa "della" evochi (almeno in me) uno scenario ideale di tripudi e celebrazioni per la bevanda (e per chi la ama). E invece, in genere, quattro tipi di spine, magari neppure altrettanti stili diversi, birre ad alta fermentazione quasi per caso, la "rossa", la "doppio malto" e via dicendo. 

Chi ha tenuto ad apporre una "aggiunta", specificando "Festa della birra artigianale" s'è evidentemente autoconvinto - per deduzione - di spassarsela per un weekend su un'isola quindi del tutto illusoria... Dura oggi promuovere la cultura brassicola. Paradossalmente forse ancora di più.

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