martedì 12 maggio 2015

Pazzi per le trappiste: già tutto esaurito per l'open day di settembre alla brasserie Orval

Proprio mentre l'Italia si gode la nascita della sua prima birra trappista "certificata" (LEGGI QUI), se invece siete fan irriducibili della belga Orval probabilmente fareste di tutto per prenotare una visita durante il tradizionale open day settembrino all'interno dell'abbazia di Notre Dame d'Orval nella regione della Gaume.

Bene, mettetevi il cuore in pace. Per il 2015, niente da fare. Il birrificio trappista ha fatto sapere dal proprio sito Internet ufficiale, che i 3500 biglietti a disposizione gratuitamente sono andati letteralmente a ruba nel giro di poche ore dall'apertura delle prenotazioni.

Inutile quindi - specificano - inviare e-mail o intasare la segreteria della fabbrica. Bisognerà riprovare nel 2016.

Una birra d'eccellenza in controtendenza, Orval. L'etichetta che rappresenta un ideale per molti appassionati (si dice che il guru delle artigianali italiane, Teo Musso, la consideri la birra migliore al mondo) ha infatti recentemente annunciato la volontà di contenere la produzione proprio per non pregiudicare la qualità del prodotto.


Come in tutti gli altri birrifici trappisti, la birra è venduta solo per supportare economicamente il monastero e per altre opere di bene. Tutti i profitti provenienti dalla vendita della birra vengono distribuiti tra le popolazioni della regione per lo sviluppo della comunità.



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