martedì 24 marzo 2015

Studenti e detenuti insieme nel segno della birra: "Vale la pena" prende il largo

Del “Dream team” benefico di birrai in campo per solidarietà avevamo già parlato (LEGGI QUI). Ma il progetto «Vale la pena» a cura di 'Semi di libertà' (onlus che si occupa di inclusione sociale attraverso il lavoro) non s'è fermato. Anzi. Una manciata di giorni fa, i ragazzi disabili dell'Istituto Sereni hanno collaborato insieme ai detenuti all'imbottigliamento delle nuove birre prodotte nel "socio-birrificio".

Ragazzi disabili del Sereni impegnati insieme ai detenuti
E all’Istituto agrario romano, a San Valentino, era stata macinata altra strada, nel percorso d'inclusione a cavallo fra recupero e apprendimento. Studenti e detenuti del carcere di Rebibbia avevano, infatti, assistito Luigi “Schigi” D'Amelio, birraio di Extraomnes, protagonista di una cotta dimostrativa.


E ancor prima, in cattedra per una raffica di lectio magistralis d'eccezione, fra gli altri anche Elio Miceli di Birradamare (su filiera e legame del territorio), Paolo Mazzola del Birrificio Castelli Romani (sulla geografia della birra),  Marco Meneghin di Birra Stavio (su carbonatazione e maturazione), Andrea Dell del birrificio Vento Forte (sulla fermentazione), Orazio Laudi di Birra Turan (introduzione al processo di produzione) e Agostino Arioli del Birrificio Italiano (su malto, mosto e luppolo).

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