lunedì 24 novembre 2014

Birre di Natale, è giunta l'ora

Torna a strizzare l'occhio al mondo del beer blogging, Theresianer. In redazione è giunto un assaggio dal marchio di Nervesa della Battaglia di cui volentieri diamo conto a voi lettori. Una Birra d'Inverno, ovvero una birra stagionale non filtrata che si presenta esteriormente in una veste natalizia con tanto di stelle e fiocchi e, poi al calice, con un colore ambrato intenso dai riflessi fulvi.


Un prodotto interessante, che ossequia lo stile delle cosiddette birre di Natale ad alta fermentazione, rispettandone la complessità con un corpo rotondo e una gradazione importante, che tuttavia non ne pregiudicano la bevibilità. In "stile" anche a livello di profumi, con note tostate e aromi dallo speziato, alla liquirizia, alla frutta secca. 

Un omaggio, come dicevamo, a una “famiglia” brassicola caratteristica della tradizione continentale, nata nell'alveo belga (Kerstbier), ma ben declinata anche in senso scandinavo (Julebry) e anglosassone (Winter warmer). Pur non individuandosi quale vero e proprio stile, a questo gruppo fanno a capo varianti (che possono partire da stili eclettici, dalla Ipa alla Bock alla Triple) in cui generose speziature e gradazioni alcoliche fanno comunque da minimo comun denominatore. 

Certo, questo a meno che non vi troviate sull'emisfero del globo opposto. In Sudafrica, Australia o Nuova Zelanda, infatti, assistiamo a "Birre di Natale" molto poco "natalizie", almeno nel senso in cui siamo abituati in Europa e Nord America: laggiù, infatti, al nostro inverno corrisponde una calda estate, tanto che le birre di Natale sono al contrario assolutamente più leggere, beverine e rinfrescanti.

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