sabato 16 agosto 2014

Artigianali in festa in Salento: tanto luppolo e qualche sperimentazione

Tanto luppolo, ma anche qualche sperimentazione. Questa, “Birra&Sound”, festa della birra tenutasi qualche settimana fa a Leverano, a due passi da Lecce. Nel gigantesco luna park poliforme (dalle giostre alle bancarelle, dagli stand gastronomici pugliesi e non alla musica dal vivo), alla decima edizione, anche una ricca sezione “craft”.


"100 tipi diversi di birra", a farla da padroni sono produttori soprattutto tedeschi, ma è possibile divertirsi assaggiando qua e là di tutto (per nulla fiscali, gli addetti alla mescita consentono anche di assaporare fugacemente le birre che siete dubbiosi se provare o meno).


Ben rappresentate in termini numerici, fra le artigianali made in Salento non ho potuto fare a meno di testare la prodotta in loco “Pizzica” (di Birra Salento), arricchita con 5 diversi tipi di peperoncino pugliese. Quanto ai “big”, non sono mancati naturalmente marchi del calibro di Baladin (presente con la sola serie “Open”), Birrificio del Ducato (che ha portato la IPA “Machete”, che quasi non tradisce i suoi 7,8 gradi), Birrificio Italiano (con l'elegante “Bibock”) e Birra del Borgo (oh, “My Antonia”!).


A lasciare il segno, anche le raffinate “La9” e “La5” del toscano Birrificio Olmaia di Montepulciano (piacevole incontro), mentre là, dove osano le aquile, stava appollaiata l'audace “Re Tartù”, birra aromatizzata al tartufo a firma di un produttore della stessa regione, il Montelupo (troppo, per me). Meno incisive “Casumet” dell'emiliano Farnese, “Fiera” dell'Eremo (Umbria), “Brevis Furor” del marchigiano Castelli, personale cartellino giallo infine per la “Wow” di Sorà Lamà (Torino).


In generale, anche alla luce del target giovanile e vacanziero, un'offerta piuttosto “modaiola”. Come sottolineato in premessa, tanto rinfrescante luppolo e stili di immediato impatto. Anche se dopo tante IPA, APA e simili, per fortuna non mancava la possibilità di chiudere con una “Zest” di del varesino Extraomnes, giusto per lavare anche i panni in Belgio. D'obbligo però citare anche la Berliner Weisse del toscano Birrificio Amiata, che ha rispolverato una tradizione birraria non così nota, neppure agli appassionati.

ps. Una nota stonata: organizzatori, i camperisti trattateli meglio, per favore. Chi vi scrive in tre diverse sere s'è visto chiedere prima 2, poi 4, alla fine 6 euro, per sostare nel parcheggio annesso all'area fiera. Se rimanevo ancora un po', chissà... :(

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