giovedì 3 luglio 2014

Metti un “Loverbeer” al #BirraioInSalotto: Teo Musso accoglie Loverier al Baladin Milano

E' salito in cattedra Valter Loverier del Birrificio LoverBeer di Marentino (Torino), in occasione del settimo e ultimo appuntamento del ciclo “In salotto col birraio” al Baladin Milano. Martedì, a far gli onori di casa, il patron Teo Musso in persona, che nel presentare il collega e conterraneo, ha anche annunciato che avrà un seguito, probabilmente a partire dalla fine di settembre, la rassegna di “chiacchierate” informali con i più rappresentativi maestri della scena delle artigianali made in Italy.

Teo Musso e Valter Loverier al Baladin Milano
Il birrificio Loverbeer affonda le radici nella passione per i piaceri del cibo (e continua per altro a mantenere la stessa vocazione). Loverier è, infatti, prima di tutto un “gourmand”, inizialmente assaggiatore di formaggi, poi sommelier. E, un po' per caso, in seguito a un regalo da parte di sua moglie di un semplice kit per produrre birra casalinga ,comincia a dilettarsi e sperimentare nuove tecniche di produzione. I primi esperimenti sono fatti in cantina, da subito utilizzando la frutta (uva in particolare). Come tutti gli appassionati del settore frequenta corsi e il suo destino finisce inevitabilmente per incrociare la casa madre di Baladin, a Piozzo.

Il marchio di fabbrica del mastro birraio del Loverbeer sono le fermentazioni lunghe. Loverier predilige “progettare” a lungo termine, assaggiando le birre di anno in anno. All'inizio cerca subito di differenziarsi da tutti gli altri homebrewer, utilizzando in particolare il lievito belga. Poi la passione diventa un vero e proprio lavoro.

Durante la serata, nella cantina di via Solferino sono approdate in assaggio dapprima la “Beer Bera” (una delle prime prodotte – dal 2005), preparata con uve da vitigni di Barbera (fermenta e matura in tini di rovere francese molto grandi). 

Poi è stata la volta della “Madamin”, che matura e fermenta negli stessi tini di rovere dove in precedenza è stata prodotta la Beer Bera: i microorganismi rimasti dopo il lavaggio (con acqua calda e poco altro) danno un particolare accento a questa birra strutturata, più equilibrata, con lievi note di caramello e acidità citrica. Dulcis in fundo, la “Beerbrugna”, d'ispirazione belga, con susine damaschine: dolce, fruttata, molto acida.

Birraio appassionato, che cerca sempre la soddisfazione di trovare sapori e sentori nella birra dopo mesi di lavorazione, Loverier disegna personalmente le etichette delle sue birre, utilizzando molti simboli che richiamano la terra, la sua lavorazione e i suoi prodotti . Lo stile medievaleggiante richiama le tradizioni e la passione.

Testo di Filippo Meani e Daniele Pirola, immagini a cura di Matteo Speziali

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