sabato 5 aprile 2014

#BirraioInSalotto (III) I “gossip” di Schigi, D'Amelio ne ha per tutti

L'abbiamo già detto (qui in #BirraioInSalotto (I) Schigi in cattedra, il “birraio dell'anno” al Baladin Milano), Luigi “Schigi D'Amelio è un personaggio irriverente, sfrenato e autoironico. Durante il quarto appuntamento “In salotto col birraio” martedì al Baladin Milano, il “birraio dell'anno” (secondo il magazine Fermento Birra) di Extraommnes ha virato spesso e volentieri dal serio verso il faceto, non senza la divertita complicità del moderatore Alessio Islaz e del padrone di casa Teo Musso.

Luigi "Schigi" D'Amelio
E anche il pubblico in sala ha mostrato d'apprezzare le “perle” di sagacia del birraio varesino, che ne ha avute per tutti (o quanto meno per molti) nel mondo delle artigianali, senza troppi peli sulla lingua nonostante la folta schiera di giornalisti presenti.

Teo Musso e Alessio Islaz
I CONCORSI - La prima fucilata è stata riservata al ribollente mondo dei concorsi birrari. “Non ho mai amato i concorsi – è stata la stroncatura di Schigi - Siamo tutti d'accordo, vanno bene, ti aiutano a promuoverti... ma è forse la modalità che mi piace meno per gustare la birra. Comunque, hanno un valore ed un'attendibilità indiscutibili... altrimenti Teo non sarebbe il birraio dell'anno secondo Unionbirrai per il secondo anno consecutivo! Ad ogni modo, ne faccio, ma non con la costanza dell'amico Giovanni Campari, mastro birraio del Ducato – ha scherzato affettuosamente D'Amelio – Lui si fa tutti i concorsi a nastro... presentando 30 birre alla volta davvero con una costanza incredibile... ma all'ennesima medaglia è inevitabile non prenderlo un po' anche in giro!”.

LAMBRATE - E dopo il patron del Ducato (che sarà nel salotto di Baladin il 3 giugno), Schigi non ha risparmiato neppure i prossimi protagonisti del “Martedì col birraio” (attesi il 6 maggio), ovvero la “crew” del birrificio Lambrate di Milano. “Li odio... - ha sorriso D'Amelio - erano anche loro al "Italia Beer Festival", nello stand accanto al mio: hanno urlato e cantato ininterrottamente per tre giorni! E' il bello loro: hanno un'anima straordinaria”. Poi, dopo un altro retroscena da "cronaca rosa", ecco che è arrivato il clamoroso scoop: “Il futuro sarà tutto a bassa fermentazione per il Lambrate... APA, IPA e simili comprese”.

Teo Musso
KUASKA E TEO MUSSO - “Con Lorenzo Dabove (in arte Kuaskasecondo molti il massimo esperto italiano del settore, ndr) eravano soliti misurarci in match 'Birra vs Vino', abbinando allo stesso piatto un vino e una birra per saggiare quale in realtà potesse sposarsi meglio. Per via del mio passato da sommelier, a me toccava il vino... ma la birra si aggiudicava moltissime sfide. Del resto, quando il cameriere sconsolato non sa consigliarti nessun abbinamento col vino e ti dice arrendendosi 'beva acqua'... beh, 'Col cavolo' è quel che rispondiamo noi birrofili”.

“Ricordo una serata di degustazioni a Monza, da Meregalli: una figura... - ha continuato D'Amelio - Teo si presenta con una Xyauyù ancora sperimentale e senza etichetta... e rideva con Kuaska. Io non sapevo da che parte girarmi... ma è stata per tutti una serata indimenticabile”.

Manifesto al Baladin Milano
L'OMERTA' DEI FIAMMINGHI. “Mi viene in mente, fra gli amici, Sergio Ormea di 'Grado Plato', che cambia sempre argomento... proprio come i fiamminghi – ha scherzato Schigi - Se a un fiammingo chiedi se ha usato delle spezie nel preparare una birra, quello ti risponde parlando del tempo, perchè si vergogna di ammetterlo... allora tu lo freghi chiedendogli semmai: QUANTE spezie hai messo nella cotta?”.

L'ASSOCIAZIONE SOMMELIER - “Comunque non sono più sommelier Ais, ma sommelier “diplomato” Ais. Che dire, una differenza sostanziale... – ha ironizzato il birraio – Questo da quando è scoppiata una polemica con l'Associazione italiana sommelier a seguito di un corso che ho tenuto in Bergamasca (essendo stato presentato dagli organizzatori come sommelier Ais, ndr), visto che mi rifiuto di pagare la tessera dell'associazione per divergenze d'opinione”.

IL SEGRETO DI IVES. “Nello staff di Extraomnes, oltre a me ed alle persone citate abbiamo il nostro Yves, giovanissimo appassionato fiammingo che, forte del suo dna, periodicamente fa visita ai nostri fermentatori” dichiarava Schigi ad Andrea Turco di Cronache di Birra in un'intervista del settembre 2010

“All'inizio i 'maligni' non credevano che potessi realmente essere io a produrre le mie birre – ha rivelato d'Amelio martedì al Baladin - Alcuni mettevano  addirittura in giro la voce che comprassi birra in Belgio e poi la rietichettassi in Italia! Così ne ho approfittato per vendicarmi, dando vita alla mitica figura di Yves Van De Stock, birraio belga presentatomi da Kuaska, che faceva la spola da e verso Marnate per elargire preziosi consigli... in realtà era solo un'invenzione, ma con tanto di casella e-mail personalizzata yves@extraomnes.com, per cui lo scherzo ha retto bene e a lungo”.

IL SOPRANNOME SCHIGI – E in chiusura, la ciliegina sulla torta. “Non l'ho mai rivelato – ha confidato Schigi – ma tutto nasce da una gita delle Medie... Già allora ero affascinato dalle sperimentazioni: dal panino miele e tonno, a quello con salame e marmellata. La reazione atterrita soprattutto delle ragazze - 'Schifoso Luigi' - s'è poi nel tempo 'contratta' semplicemente in Schigi...”.

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