giovedì 10 marzo 2011

ALCOL E RISCHIO CARDIOVASCOLARE: LA PARTITA SI GIOCA NEL WEEKEND

Il cuore dei transalpini più al sicuro: bevono in moderazione e in maniera regolare. 

Un’indagine a tutto campo tra Belfast e alcune città francesi per vedere chi trae maggiori benefici dal consumo di alcol. Perché le bevande alcoliche non sono mica tutte uguali. Un conto è concedersi un drink all’ombra della tour Eiffel, un altro paio di maniche è farlo nei pub irlandesi. E non certo per colpa della gradazione alcolica o del tipo di bevanda: le differenze, che pure esistono, tra nord e sud dell’Europa sembrano essere davvero una mera questione di latitudine, perché è proprio lì che si consolidano abitudini di vita completamente diverse da un Paese all’altro. Ed è ai pattern, ossia alla modalità del consumo di bevande alcoliche, che i ricercatori francesi guidati da Jean-Bernard Ruidavets hanno guardato con maggiore interesse proprio perché convinti che due bicchieri di vino o birra, considerati da soli, non dicano poi molto.

Lo studio: binge drinkers Vs mediterranei
Il punto questa volta non è verificare se l’alcol fa bene o male ma se berlo in un modo piuttosto che in un altro può fare la differenza. Sotto la lente dei ricercatori sono finite due popolazioni e due diversi stili di consumo alcolico, quasi opposti. Da un lato l’Irlanda, dall’altro i francesi di Lille, Strasburgo e Tolosa, più vicini alle tradizioni mediterranee almeno per quanto riguarda il bere moderato. Lo studio Prime (1) ha coinvolto quasi diecimila uomini di età compresa tra i 50 e i 59 anni, senza problemi cardiovascolari al momento di ingresso nel progetto. Gli studiosi li hanno poi seguiti per dieci anni con l’obiettivo di registrare eventuali eventi cardiovascolari, come infarto cardiaco ma anche episodi di angina. Il consumo alcolico medio degli irlandesi era pari a 22 grammi al giorno, mentre la media francese era di circa 33 grammi al giorno; il volume di alcol bevuto in una settimana era praticamente identico (282 grammi in Francia e 255 in Irlanda). Il primato è passato subito nella mani degli irlandesi quando i ricercatori sono andati ad analizzare il fenomeno del binge drinking, l’insana abitudine tutta anglosassone di concentrare in poco tempo grosse quantità di alcol, preferibilmente mescolando senza criterio anche tipi diversi di bevande. E qui è proprio la patria degli elfi a portare a casa il triste record. Più del nove percento degli irlandesi si dilettava infatti nella pratica di buttare giù quantità di alcol improponibili mentre solo lo 0.5 percento dei transalpini mostrava interesse verso questo tipo di atteggiamento.

Week end ad alto rischio
Al termine dei dieci anni di monitoraggio (follow-up) i ricercatori sono andati a vedere cosa fosse accaduto nelle due popolazioni. Il maggior numero di eventi coronarici si era verificato nella popolazione irlandese: circa sei eventi ogni mille soggetti contro i quasi tre dei francesi. Il rischio di essere colpiti da malattie coronariche gravi (infarto  e morte coronarica) era il doppio per i binge drinkers rispetto invece a chi l’alcol lo consumava moderatamente e in maniera regolare, stando alla larga dalle abbuffate alcoliche concentrate nei week end. “Abbiamo visto che nei due Paesi le modalità di consumo alcolico sono radicalmente diverse: a Belfast la maggior parte degli uomini lo concentra in un solo giorno, per lo più il sabato, mentre nei centri francesi il consumo di alcol è spalmato nell’arco della settimana -  spiegano gli autori dello studio pubblicato sulla rivista britannica British Medical Journal -  Anche se alla fine dei conti la quantità di alcol consumato nel corso dell’intera settimana in Francia e in Irlanda era molto simile”. L’arrivo del week end spacca in due le abitudini dei due popoli. Già dal venerdì sera Belfast si prepara a ingurgitare oltre 60 grammi di alcol mentre i francesi restano sui 33 grammI, in linea con la media giornaliera. Di male in peggio il sabato, quando gli anglosassoni arrivano a toccare i 90 grammi di alcol a fronte di un modesto aumento sul fronte francese, che comunque resta intorno ai 40 grammi. Insomma, nei week end irlandesi meglio stare alla larga dai pub. 

1 Jean-Bernard Ruidavets et al., Patterns of alcohol consumption and ischaemic heart disease in culturally divergent countries: the Prospective Epidemiological Study of Myocardial Infarction (PRIME), BMJ 2010;341:c6077

Giovanni de Gaetano
Marialaura Bonaccio
Università Cattolica di Campobasso 

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