venerdì 4 febbraio 2011

Parola del Grande Lebowski: «Smettila di preoccuparti di arrivare sul podio: rilassati con qualche amico e qualche birra»

Primo comandamento: «La vita è corta e complicata e nessuno sa cosa farci, dunque prendila con calma» . Secondo comandamento: «Smettila di preoccuparti di arrivare sul podio: rilassati con qualche amico e qualche birra». Le tavole della (nuova) fede proseguono con rivoluzionari diktat: «Fai del tuo meglio per rimanere te stesso», oppure «sopporta e sorridi». Meno intellettuale dell’«Elogio dell’ozio» di Russell, più strutturata di un gruppo spontaneo da social network: «Il grande Lebowski», il film-cult dei fratelli Coen, ora è una «religione» che raggruppa 100 mila adepti. 

Fondata nel 2005 da Oliver Benjamin, giornalista californiano folgorato dallo stile di vita disimpegnato del protagonista Jeffrey Lebowski, oggi il Dudeismo è una religione laica che esalta la pigrizia e condanna la frenesia. L’obiettivo non è la conquista di un posto in Paradiso, ma una vita al riparo da stress e insoddisfazioni. A 13 anni di distanza dalla comparsa di Jeffrey Lebowski, l’ex hippie meglio conosciuto come Dude (da qui il nome della religione) è diventato il manifesto di un movimento considerato una forma moderna di taoismo, almeno nelle intenzioni di Oliver Benjamin. Tutto fa capo alla «Church of the Latter Day-Dude», che veicola la dottrina attraverso il sito www. dudeism.com dove Jeffrey Lebowski è rappresentato con il nuovo uomo vitruviano. La perfezione in questo caso è quella sfilacciata di «Dude», quarantenne con capelli lunghi e pizzetto, disoccupato non affannato alla ricerca di un lavoro, senza moglie né figli, che passa il tempo a giocare a bowling mentre la Los Angeles intorno a lui si dilania tra arrivismo e carriera. 

Estratto da altrimondi.gazzetta.it

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