giovedì 14 ottobre 2010

L'altra faccia del proibizionismo made in Usa

Alcol più facile per gli studenti americani che sbarcano in Europa per una vacanza-studio. Lo dice una ricerca dell’Università di Washington: lontano da casa la maggior parte dei ragazzi “under 21“, considerati minorenni negli Stati Uniti e quindi che in patria non raggiungono l’età legale per il consumo di alcolici, si sfogano mandando giù una quantità tripla di bicchieri, tra vino, birra e super-alcolici. I ricercatori hanno messo sotto osservazione 177 teen-ager in partenza per diverse mete, soprattutto europee, nelle quali avrebbero trascorso in media 4 mesi. I questionari hanno rivelato che senza il controllo di genitori e in Paesi in cui il consumo di alcolici è sottoposto a minori divieti, i ragazzi avevano modificato le loro abitudini, passando in media da quattro a dodici drink settimanali. I problemi arrivano quando le bevute si concentrano nel fine settimana. “Gli studenti in partenza per i luoghi di studio si fanno idee sbagliate di quanto i loro colleghi bevano negli altri Paesi”, spiega Eric Pedersen, autore dello studio pubblicato su Psychology of Addictive Behaviors.

Nessun commento:

Posta un commento